"Un film per cui vorrei scomodare la parola capolavoro"

PAOLO MEREGHETTI

SINOSSI

Un ragazzo, una ragazza rinchiusi in un enorme edificio abbandonato di un quartiere popolare. L’uno deve sorvegliare l’altra. Lei è la prigioniera, lui è obbligato dal capoclan di zona a fare da carceriere. Malgrado la giovane età, ambedue sono troppo cresciuti. Veronica si comporta da donna matura e spregiudicata, Salvatore da ometto che deve badare al lavoro e alla tranquillità. Così, di fronte alla violenza di quella reclusione, i due giovani hanno reazioni diverse: Veronica scalpita e si ribella; Salvatore è più remissivo e accomodante, non si sa se per paura o per realismo. Sono entrambe vittime ma è come se ognuno desse la colpa all’altro della propria reclusione.

Col passare delle ore, però, l’ostilità tra i due si trasforma in un’inevitabile intimità, fatta di scoperte e di confessioni reciproche. Tra le mura di quel luogo isolato e spaventoso, Veronica e Salvatore trovano il modo di riaccendere i sogni e le suggestioni di un’adolescenza messa troppo in fretta da parte.
I due ragazzi vivono così un improvviso intervallo dalle loro esistenze precocemente adulte, tentati alla fine di trasformare quella fuga fantastica in una vera evasione prima che la banda venga a presentare a Veronica il proprio verdetto.

Succede che gli uccelli che vivono in gabbia,
anche se gli apri la porta non fuggono.
I cardellini, a volte, dalla rabbia si scagliano contro le sbarre.
Ma pure loro, se gli apri la griglia non scappano.
Se ne stanno lì, in un angolo, a guardare.
Forse sono tentati di volare via, ma non trovano il coraggio.
Mio padre mi ha spiegato che tra gli uccelli piccoli
il pettirosso è quello più coraggioso,
non ha paura di niente.
A volte lo senti che canta di notte, per sfidare il buio.
Anche l’usignolo canta di notte, ma solo quand’è in amore.

Allora può succedere che anche un orecchio esperto
scambia un canto di sfida per un canto d’amore…

Regia

LEONARDO DI COSTANZO

Produzione

TEMPESTA/CARLO CRESTO DINA

In coproduzione con

AMKA FILMS PRODUCTIONS

Anno di produzione

2012

World Premiere

BIENNALE DI VENEZIA 2012

Durata

90'

|

Premi

NOTE DI REGIA

L’intervallo è il mio primo film di “finzione”, finora avevo realizzato film documentari, ma anche in questo lavoro mi è rimasta intatta la curiosità nei confronti del reale come dimensione inesauribile di ispirazione, la fiducia nelle sue infinite possibilità narrative.
Perciò, anche in questo film, ho iniziato come nel documentario ad osservare e ad ascoltare a lungo.
Con Maurizio Braucci e Mariangela Barbanente, i due sceneggiatori, abbiamo incontrato e frequentato a lungo degli adolescenti, andando nei loro luoghi di ritrovo e parlando e ascoltandoli molto.

Quando abbiamo iniziato a scrivere ci è apparso subito chiaro che avremmo dovuto pensare la sceneggiatura in modo da lasciare poi spazio agli attori affinché arricchissero i caratteri e le vicende con il loro vissuto; consideravamo la sceneggiatura una sorta di canovaccio, preciso, ma sufficientemente aperto. Benché il film fosse pensato per essere recitato in stretto dialetto napoletano la sceneggiatura è stata scritta in italiano, per lasciare poi agli attori -in fase di preparazione- il compito di tradurla e di adattarla a sé. Per rendere possibile ciò, ho deciso già dall’inizio che i due attori principali sarebbero stati dei non professionisti.

La preparazione e la ricerca degli attori è stata lunga.
Attraverso scuole ed associazioni di educatori, ho incontrato circa 200 adolescenti di quartieri popolari napoletani e, con l’aiuto di Antonio Calone ed Alessandra Cutolo, ne ho selezionati una dozzina, più o meno 6 coppie di possibili protagonisti del film. Abbiamo lavorato con questi ragazzi per oltre tre mesi senza mai mettere mano alla sceneggiatura. Si è creato un bel gruppo e, tra noi adulti, già dall’inizio lamentavamo che la scelta finale avrebbe implicato l’esclusione della maggior parte dei selezionati. Di ciò con i ragazzi ne parlavamo spesso ma tutti ci ribadivano che per loro si trattava di un’esperienza utile e bella indipendentemente dall’esito. Solo quando ormai le scelte si erano ristrette a due coppie, abbiamo iniziato a lavorare sulla sceneggiatura. In questa fase abbiamo anche tradotto in napoletano i dialoghi, raccogliendo le suggestioni degli attori che penso li abbiano arricchiti e resi più aderenti al loro mondo.

Durante questo lungo laboratorio si trattava di individuare non solo i più bravi e abbinabili tra loro, ma anche coloro che sarebbero stati in grado di assumersi l’impegno fino in fondo e, ancora nei primi giorni di riprese, avevo il timore che qualcuno ci mollasse prima della fine. Invece Francesca e Alessio sono stati incredibili per impegno e disponibilità.
Anche in fase di ripresa volevamo che la macchina cinema fosse la più discreta e agile possibile per lasciare agli attori la massima libertà. Con Luca Bigazzi abbiamo deciso di girare, a parte qualche necessario rinforzo nelle notturne, senza luci aggiuntive e con macchina a spalla per poterci adattare noi al modo degli attori di occupare lo spazio spontaneamente. Abbiamo inoltre optato per il super 16 , perché capace di assorbire i forti contrasti di luce tra interno ed esterno.

Tutto questo per raccontare una storia di adolescenti dove gli adulti non ci sono o sono al di “fuori”, avvertiti come minaccia o come portatori di regole e consuetudini da rispettare.
Qui sono quelle della camorra che minaccia e blandisce e con le quali a gradi diversi è costretto a fare i conti chi continua a scegliere di vivere in questa città.

Leonardo Di Costanzo

BIO

LEONARDO DI COSTANZO

Nato ad Ischia, vive tra Parigi e Napoli. È insegnante presso i prestigiosi Atelier Varans di Parigi. Ha diretto diversi documentari, presentati e premiati nei più importanti festival internazionali.

Filmografia

L’AVAMPOSTO episodio del fiIm collettivo I Ponti di Sarajevo Italia 2014 (10’)

  • Festival di Cannes 2014

L’INTERVALLO Italia/Svizzera/Germania 2012 (90’)

  • “Premio FIPRESCI” 69° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
  • “David Donatello” 2013 Miglior regista esordiente
  • “Gran premio” Globi d’oro International Press 2013 – Miglior film
  • “Best Film” Valladolid Film Festival 2013

CADENZA D’INGANNO Italia/Francia 2011 (58’)

ODESSA (diretto con Bruno Oliviero) Francia/Italia 2006 (60’)

A SCUOLA Francia/Italia/Germania 2003 (74’)

PROVE DI STATO Francia/Italia/Germania 1999 (84’)

Cast artistico

Veronica FRANCESCA RISO
Salvatore ALESSIO GALLO
Bernardino CARMINE PARTENOSTER
Mimmo SALVATORE RUOCCO
padre di Salvatore ANTONIO BUIL
lo slavo JEAN YVES MORARD

Cast tecnico

diretto da Leonardo Di Costanzo
soggetto Maurizio Braucci, Leonardo Di Costanzo
sceneggiatura Maurizio Braucci, Mariangela Barbanente, Leonardo Di Costanzo
fotografia Luca Bigazzi
montaggio Carlotta Cristiani
suono Christophe Giovannoni 
montaggio del suono Riccardo Studer, Daniela Bassani, Stefano Grosso, Marzia Cordò
scenografia Luca Servino
costumi Kay Devanthey
trucco Assunta Ranieri
mix Denis Séchaud
organizzazione generale Giorgio Gasparini
musiche originali Marco Cappelli

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE

Svizzera

Francia

UK

Portogallo

Festival

Toronto Film Festival

Festival do Rio

Reykjavic Film Festival

London Film Festival

Mumbai Film Festival